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31 Dicembre 2021 / 12:49

Manarola: il borgo più antico e romantico delle Cinque Terre

Manarola rappresenta il borgo più antico e romantico delle Cinque Terre situato su uno sprone roccioso bagnato dalle onde marine e caratterizzato dalle pittoresche casette a torre.

 

Le sue abitazioni variopinte si affacciano sulla via principale, via Discovolo, e la struttura del paese si sviluppa attorno al corso, ora coperto dal torrente Groppo. 

Un posto molto suggestivo di questo borgo è rappresentato dall’ultimo tratto di via del Belvedere, una delle vie principali che si affaccia a picco sul mare e termina in una panoramica piazzetta dedicata a Eugenio Montale.

 

Nella piazza si trovano gli uffici religiosi e la piramide bianca, segnale per i naviganti, che spunta tra le case.

 

La struttura del borgo, invece, si può ammirare dalla Punta Bonfiglio, dove c’è un percorso costruito dagli abitanti di Manarola che collega la Marina con lo scalo di Palaedo.

La caratteristica di questo posto è rappresentata dagli ultimi versi della poesia “Liguria” di Vincenzo Cardarelli scritta su di un muro. 

 

“O aperti ai venti e all’onde liguri cimiteri!

Una rosea tristezza vi colora

quando di sera, simile ad un fiore

che marcisce, la grande luce

si va sfacendo e muore”

 

Inoltre sempre qua si trova un posto molto sacro ai cittadini di Manarola, ossia il piccolo cimitero del paese.

 

Manarola è caratterizzata da paesaggi bellissimi che si aprono dalle rocce e dal Sentiero dell’Amore, da storie romantiche e dalla distilleria di Groppo, famosa in tutta la costa.

Questa terra meravigliosa ogni anno attira numerosi turisti.

 

Come ogni paesino delle Cinque Terre vanta un suo primato, quello di Manarola è per i vigneti. 

Risulta essere infatti, il borgo più importante per la produzione di vino ed è oggi sede della cooperativa vinicola delle Cinque Terre.

 

Come anche per gli altri borghi, arrivare in auto non è molto consigliato per via della strada tortuosa e stretta, ma anche per i parcheggi.

Infatti uno dei pochi posti dove è possibile lasciare la macchina è al parcheggio a pagamento all’ingresso del paese (per soli 80 posti).

Per gli amanti delle lunghe passeggiate è possibile raggiungere questo borgo da uno dei sentieri pedonali che giungono da molte località dei dintorni.

Una scelta alternativa e divertente è quella di prendere il battello che passa regolarmente tra La Spezia, Porto Venere e tutti i porti delle Cinque Terre (tranne Corniglia).

Mentre il treno resta sempre il mezzo più indicato per arrivare a Manarola, infatti la stazione ferroviaria è collegata al borgo da una galleria di 100 metri.

 

 

Un po’ di storia:

La fondazione di Manarola, nel luogo dove si trova oggi, risale alla fine del 1100. 

Fu opera di antichi abitanti della collina vicina Volastra, probabilmente discendenti da coloni romani, che scelsero questo sperone di roccia proteso sul mare per avvistare e difendersi meglio dalle incursioni dei pirati saraceni. 

 

La scelta del nome di Manarola ha diverse ipotesi: per alcuni si attribuisce al nome dialettale “A Manaea” che prende origine da manium aea, la penisola dei morti.

Altri invece sostengono che il suo nome derivi dal latino Manium arula, che significa “piccolo tempio dedicato ai Mani” e per altri ancora alla presenza di una grande ruota di mulino, magna roea.

 

Manarola fu marchesato dei Signori di Carpena e all’inizio del 1200 il feudo apparteneva al Vescovo di Luni, che lo cedette in seguito ai Fieschi di Genova. 

Qui a Manarola, dalla famiglia Fieschi, nacque Sinibaldo che divenne papa con il nome di Innocenzo IV, il pontefice che scomunicò Federico II e promosse la VII Crociata.

 

Casa fare?

 

Le Cinque Terre sono il posto preferito per chi ama godere di viste mozzafiato e fare delle lunghe passeggiate.

Una di queste porta al piccolo e roccioso porticciolo, che rappresenta un punto panoramico in cui poter ammirare la città e il mare.

Proprio le sue acque molto profonde la rendono una delle mete preferite per i nuotatori e tuffatori più avventurosi. 

 

Per chi ama circondarsi di colori e conoscere più a fondo le caratteristiche di questo borgo, si può camminare per la via principale della zona in alto: via Antonio Discovolo.

Percorrendola ci si imbatte in case tipiche, negozietti e turisti intenti a fotografare i minimi dettagli colorati di questa località.

 

Più conosciuto per gli amanti del trekking e sicuramente da non perdere è il Sentiero Azzurro, il percorso escursionistico che collega le Cinque Terre.

Parte da Riomaggiore e finisce a Monterosso e dura circa 5 ore, a Manarola c’è uno dei tratti più romantici chiamato Via dell’Amore, anche se a causa di un incidente nel 2012 è ancora chiuso e si sta lavorando per cercare di aprirlo il prima possibile.

 

Mentre chi vuole godere di panorami a picco sul mare e molto suggestivi, può fare delle passeggiate per la sopracitata via del Belvedere o arrivare in cima alla Punta Bonfiglio

 

 

 

 

Cosa visitare?

 

La chiesa principale di Manarola è quella dedicata al suo santo patrono: San Lorenzo.

Questa è stata costruita nel 1338 in stile gotico ligure dei Maestri Antelami all’esterno e barocco all’interno.

 

Il campanile della chiesa è separato dalla struttura e serviva anche come vedetta per osservare il mare e possibili attacchi, fu infatti costruita sui resti di un’antica torre di vedetta per l’avvistamento delle incursioni saracene.

 

Del vecchio Castello di Manarola invece rimane solo il Bastione, probabilmente risalente a periodi antecedenti il XIII secolo.

Oggi è una residenza privata e inglobata nel reticolo di casette del centro storico.

 

Le Cinque Terre sono famose anche per il mare e le spiagge.

La spiaggia di Manarola si raggiunge dal centro del paese scendendo verso il porticciolo.

La costa è scoscesa,  rocciosa e molto piccola, ma sempre molto affollata dai turisti nella stagione estiva. 

È caratterizzata da piccole piscine naturali, scogli, corde che agevolano la risalita e cementate che permettono di stendersi al sole per abbronzarsi. 

 

Se visitate la cittadella a dicembre o a gennaio non potete non vedere il presepe più grande al mondo

Era il 1976 quando Mario Andreoli iniziò a coprire con le sue illuminazioni tutta la collina di Manarola e dopo 30 anni riuscì a realizzare quello che oggi è un presepe da primato.

Ogni anno, dall’8 dicembre a fine gennaio, viene illuminato al calare del sole ed è visibile da tutti gli angoli della città questo magnifico presepe composto da più di 300 figure a grandezza naturale create con materiali riciclati, da circa 8 km di cavi elettrici e 17.000 lampadine alimentate con energia pulita.

 

Cosa mangiare?

 

La cucina di manarola deriva dall’antica tradizione legata alla storia del territorio.

Riconosciuta per il vino e l’olio, non mancano i piatti che contribuiscono a deliziare anche i palati più raffinati. 

Il pesce è il protagonista di molti piatti e spesso impreziositi con le erbe aromatiche che crescono in zona. 

 

Vengono portati in tavola piatti con acciughe, orate, bronzini, totani, seppie, polpi e colamari

 

Tra i piatti tipici locali sono da provare i fiori di zucchine ripieni o fritti, ma anche le “torte di erbe“, come la torta Pasqualina, una pasta sfoglia ripiena di bietole cotte o carciofi, zucchine ed erbe primaverili, uova e formaggio).

Originaria del posto è anche la farinata, cioè una sottile focaccia a base di farina di ceci cotta a forno a legna.

 

Quali eventi non perdere?

Se durante il Natale si può ammirare il presepe, durante il periodo pasquale invece, si svolge la tradizionale Processione del Venerdì Santo e la rappresentazione luminosa della Passione e della Resurrezione di Cristo sulla Collina delle Croci.

Il 10 Agosto, invece, c’è la festa del Santo Patrono che oltre a passare la serata in vista delle stelle cadenti, si può assistere alla processione della portantina con la statua del Santo per le vie del paese e, infine, sul mare a bordo di una barca.

 

Per concludere…

Le peculiari casette colorate, le viste mozzafiato e gli uliveti lo rendono uno dei borghi più suggestivi da visitare. 

Non è un caso se Manarola, insieme alle altre quattro località che formano il territorio delle Cinque Terre è stata dichiarata nel ‘97 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. 

 

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