MERCATO IMMOBILIARE PRIMA E DOPO IL CORONAVIRUS (Covid 19)
Mercato immobiliare prima e dopo Coronavirus (Covid 19):
Aprile 2020. Oltre alle preoccupazioni riguardanti lo stato di emergenza e di rischio per la salute generale, chi è proprietario di una casa (o vorrebbe diventarlo) ha una preoccupazione in più: che ne sarà del mercato immobiliare italiano dopo il coronavirus?
Sicuramente sono molte le persone che avevano in progetto di comprare casa prima dello scoppio dell’epidemia. Sono molti anche quelli che stanno cominciando a pensare proprio oggi a comprare un immobile, allettati dal (previsto) abbassamento dei prezzi tanto decantato dai media in questi giorni.
Chi invece avrebbe voluto vendere una proprietà si starà sicuramente preoccupando e chiedendo: riuscirò a vendere la mia proprietà ad un buon prezzo?
Vediamo articoli e telegiornali che ci parlano di numeri, fatturato in calo o in aumento, spread, deflazione… Ma cosa significano tutti questi termini, percentuali e dati?
Leggendo questo articolo avrai un’idea chiara delle previsioni che riguardano il mercato immobiliare, esposte in maniera semplice e comprensibile.
Per farlo devo raccontarti una storia, una storia che parte ben prima del virus…
Comiciamo!
Vediamo cosa è successo nel 2019:
Il mercato immobiliare stava andando bene, molto bene.
Per tutto il 2019 ha segnato un generale aumento dei prezzi e del numero di unità immobiliari compravendute. Ovviamente non in tutte le città e non nella stessa misura ovunque, ma il trend era positivo (con Milano in testa).
Un paio di dati per capire meglio:
- Nel 2019 sono state vendute 604 mila case rispetto alle 579 mila dell’anno precedente.
- I prezzi stavano nuovamente aumentando dopo la crisi di 10 anni fa, a velocità diverse a seconda delle città ma comunque in ripresa. In ogni caso nella maggior parte d’Italia i prezzi erano ancora più bassi rispetto al picco dello scorso decennio di almeno il 20-25%
Immobiliare prima del blocco Coronavirus: I primi cenni di difficoltà da fine 2019:
Già a fine 2019, nonostante città come Milano stessero avendo un trend di crescita molto convincente, si iniziano a vedere alcuni cenni di difficoltà.
In particolare si osserva una diminuzione della domanda (ovvero delle persone che vorrebbero comprare casa).
Questo si conferma poi a inizio 2020 con un calo netto del numero di immobili venduti.
Le previsioni sul mercato immobiliare post Coronavirus:
In questo scenario di crescita, ma di crescita non troppo sicura, interviene il blocco forzato dovuto al coronavirus.
Vi prego di leggere bene il titolo di questo paragrafo. Si parla di previsioni, nessuno può indovinare con esattezza come si muoverà il mercato dopo il coronavirus.
Su internet troviamo tutto e il contrario di tutto. In ogni caso chi prevede sicuri crolli o aumenti dei prezzi come minimo ha un po’ troppa fiducia nelle sue capacità.
Possiamo però farci un’idea e provare a comprendere la direzione che potrebbe prendere il mercato immobiliare.
Fatte queste doverose premesse vediamo cosa dicono i più affidabili osservatori sull’argomento.
L’osservatorio Immobiliare Nomisma è sicuramente tra i più affidabili e uno dei primi a proporre degli scenari post-epidemia.
Compravendite immobiliari in leggero calo:
Nomisma prevede un calo del numero di case vendute nel 2020 tra le 48 mila (nello scenario favorevole) e le 118 mila (scenario catastrofico).
Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma e responsabile scientifico dell’Osservatorio, sottolinea che i fattori più importanti saranno da una parte l’impoverimento che scaturirà come effetto indotto dall’inattività involontaria per molti settori, dall’altro una nuova futura propensione delle famiglie che daranno priorità al risparmio per mettersi al riparo dalle difficoltà.
Prezzi delle case in leggero calo, ma non è una tragedia…
Come riporta anche Il Monitor Immobiliare: “A breve termine l’effetto di questa situazione si verificherà sia sulla quantità delle vendite che sui prezzi che per l’Osservatorio bolognese per il mercato della casa potrebbero scendere tra l’1,3% e il 4% nel biennio 2020-2021 per poi risalire lievemente nel 2022”.
Il calo dei prezzi previsto sarà quindi non repentino e non di enorme impatto.